Il prezzo dell’oro varia notevolmente nel corso della stessa giornata in quanto la quotazione del metallo viene detreminata due volte al giorno dalla Borsa di Londra. Questo istituto finanziario è stato incaricato di questo compito dal 1919 e i fattori da tenere in considerazione sono numerosi. Innanzitutto si deve valutare l’andamento della contrattazione sui mercati, per poi considerare la situazione finanziaria, valutaria, politica ed economica internazionale. Infatti il valore dell’oro aumenta in condizioni di instabilità proprio per il fatto che questo metallo prezioso è ed è sempre stato un vero bene rifugio. Di conseguenza gli investitori decidono di optare per questa soluzione in quanto permette di mettere al sicuro i propri risparmi.
Inizialmente l’oro veniva usato per realizzare monete preziose utilizzate come valuta: i primi esemplari risalgono al 550 a.C. all’antica Lidia. Si trattava di monete a corso legale, tuttavia nel Novecento si è passati a un sistema economico basato sulle banconote. In secondo luogo gli esemplari avevano un valore nominale deciso dallo Stato, mentre al giorno d’oggi è determinato dall’effettiva quantità d’oro presente. Di conseguenza è necessario verificare il valore di mercato del metallo aureo presso la Borsa di Londra. Il gold price fixing viene valutato sui mercati internazionali, in maniera standard, in dollari/oncia, tuttavia questo valore viene convertito nella valuta dei singoli Paesi per comodità di utilizzo pratico. Ad esempio la valutazione nel Regno Unito è solitamente espressa in sterline/oncia troy, mentre nell’Eurozona in euro/grammo.
Negli anni Ottanta e Novanta il prezzo dell’oro si è attestato tra i 350 e i 450 dollari all’oncia per poi subire un continuo rialzo a partire dagli anni Duemila. Successivamente il golden fixing è aumentato notevolmente con il verificarsi della crisi economica che ha colpito prima gli stati Uniti e poi l’intera economia mondiale. Gli effetti sono stati ancora più accentuati dal fatto che l’impatto negativo ha coinvolto anche le varie valute, in particolare il dollaro. La quotazione oro ha raggiunto il record storico il 5-6 settembre 2011, arrivando a 1.895 dollari all’oncia. Negli anni seguenti il valore di questo metallo prezioso ha subito ribassi a causa dell’apprezzamento del dollaro e delle altre valute e degli interventi messi a punto dai più importanti Paesi per combattere gli effetti della crisi economica. Con il miglioramento delle condizioni finanziarie l’investimento nell’oro risulta meno conveniente per gli investitori, che hanno deciso di diversificare il proprio portafoglio e non rivolgersi soltanto a questo bene rifugio.
Nel 2017 il prezzo si è attestato a gennaio sui 1.150 dollari all’oncia per poi salire a 1.254 dollari all’oncia nel mese di febbraio e scendere sotto i 1.200 a marzo. Il periodo successivo si è caratterizzato per continui rialzi e crolli a causa dell’incertezza politica ed economica a livello globale. le perfomance altalenanti del bene rifugio sono provocati sia dai rialzi dei tassi di interesse da parte della Fed che dalle incertezze politiche (sia a livello mondiale che per quanto riguarda gli Stati Uniti) e gli sviluppi degli interventi monetari e nel mondo del lavoro. A causa dell’andamento piuttosto altalenante è diventato problematico formulare previsioni su come si evolverà la quotazione dell’oro negli ultimi mesi del 2017 e durante il 2018.
Dopo la riunione Fed del 14-15 giugno la quotazione del metallo aureo è sceso da 1.274 dollari all’oncia a 1.254 proprio per il fatto che esiste un legame inversamente proporzionale tra i tassi di interesse e il golden fixing. Infatti i beni rifugio sono poco attraenti in un’economia in ripresa, tuttavia bisogna tenere a mente che le previsioni per l’anno in corso e per quello successivo sono molto diverse a seconda degli economisti e delle agenzie di investimento. Inoltre per determinare la quotazione oro si deve tener conto delle aspettative degli investitori, che però possono non avere riscontri nell’evoluzione reale del golden fixing. Ad esempio secondo la Capital Economics prevedono che a fine del 2017 il prezzo dell’oro arriverà a 1.150 dollari all’oncia, mentre per Shah il valore del metallo prezioso salirà a 1.260 dollari all’oncia per le crescenti tensioni con la Corea del Nord.