Fino a qualche anno fa i banco metalli erano abbastanza sconosciuti ai più e, troppo spesso, venivano confusi con i compro oro. Oggi invece, sono una realtà consolidata, soprattutto da quando molti hanno scoperto che quell’orecchino d’oro spaiato piuttosto che il braccialetto della comunione che non è più della taglia giusta o la collana che proprio non ci piace più rappresentano una fonte di guadagno sicuro che non può essere trascurata.
Si tratta di una società privata che si occupa di comprare e vendere all’ingrosso i metalli preziosi che vengono poi, sottoposti a fusione con specifici processi e rivenduti al dettaglio. Per operare deve ricevere speciale autorizzazione della Banca d’Italia. Le sue attività sono regolate dalla Legge numero 7 del 17 Gennaio del 2000 in base alla quale puó trattare oro ed argento ma anche pietre preziose ed oggetti quali gioielli, orologi o argenteria, non ultimo anche l’oro utilizzato nelle protesi dentali.
Non tutte le attività di compravendita di preziosi riescono ad ottenere l’autorizzazione della Banca d’Italia. Infatti, per avere il permesso di esercizio è necessario soddisfare i requisiti di onorabilità nella forma giuridica e nel capitale sociale così come richiesto dalla legge.
Oltre ad occuparsi di compravendita di oro usato, questi speciali esercizi si occupano anche, di realizzare oro ed argento da investimento, i metalli preziosi sotto forma di lingotti o monete con una purezza non inferiore ai 999.99/1000 per i lingotti e 900/1000 per le monete. Vengono acquistati anche dai privati, come forma d’investimento economico nel tempo ed il loro valore varia in base alla quotazione del metallo prezioso di cui sono fatti.
Gli altri requisiti che, per legge, si devono possedere per esercitare attività di compravendita di preziosi nei confronti di privati o di altre attività commerciali sono:
– una forma giuridica specifica che comporti il versamento dell’intero capitale sociale che sia pari a minimo centoventimila euro;
– l’oggetto sociale che corrisponda alla compravendita di preziosi.
Verificati questi ulteriore requisiti, la Banca d’Italia rilascia l’autorizzazione e ne dà comunicazione all’Ufficio Italiano Cambi in base al testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, articoli numero 108, 109 e 16 comma due, contenuta nel decreto legislativo numero 385 del Settembre 1993. Questo decreto legislativo stabilisce che il core business della loro attività sia la compravendita all’ingrosso del materiale prezioso raccolto e, solitamente, i prezzi applicati per l’acquisto dei beni alientati sono molto vantaggiosi per chi decidere di vendere.
Inoltre, il banco dei metalli – a differenza di un più comune compro oro – ha l’esclusiva sulla realizzazione dell’oro da investimento, un prodotto che sta raccogliendo sempre più consensi.
Per quanto riguarda, invece, la tipologia di merce che può acquistare, va detto che questo tipo di attività possono comprare qualsiasi tipo di oro, da quello puro (lingotti da investimento o monete frutto di vincite ai giochi televisivi) a quello utilizzato per la realizzazione di monili ma anche quello impiegato in attività diverse come possono essere quelle dentali piuttosto che quello impiegato nella realizzazione di altri oggetti di qualsiasi tipo. A differenza di un compro oro, però, che può poi anche decidere di rivendere l’oggetto acquistato, il Banco Metalli è il solo che può procedere alla fusione del materiale raccolto e, ancora, a differenza di un banco dei pegni nel quale è possibile dopo un certo lasso di tempo andare a riscattare il bene impegnato, in quello dei metalli il bene si vende definitivamente, il pagamento è in contanti e l’intera operazione non dura più di qualche minuto. Ovviamente ciò non vuol dire che non ci siano garanzie di serietà. Infatti, anche in virtù dell’articolata legge che li regola, è necessario che siano chiare e trasparenti le regole di pesatura, bene evidenti le quotazioni dei metalli preziosi, puntuali e precise le ricevute per la merce venduta.
In uno dei circa 350 punti vendita autorizzati sarà possibile, oltre a vendere i propri preziosi, anche usufruire di una serie di altri servizi fra i quali la valutazione dei beni, l’analisi della purezza dei materiali con una serie di tecniche specifiche, l’affinazione. E, oltre all’oro e all’argento, vengono trattati anche metalli preziosi come il platino ed il palladio, che solitamente non lo sono nei compro oro e nelle gioiellerie.