La purezza dei metalli preziosi

anello oroIl rapporto tra l’uomo e i metalli preziosi è molto antico, dalla notte dei tempi infatti persone di tutte le età e zone geografiche hanno estratto, fuso, commerciato e venduto metalli preziosi o monete d’oro e di argento.
In particolare l’oro, considerato da sempre il re dei metalli preziosi, è riconosciuto universalmente come moneta di scambio e bene rifugio per tutte le attività umane di scambio o compravendita. Addiritttura, fino a non molto tempo fa, l’oro determinava il valore tra le maggiori monete in circolazione, come la sterlina o il dollaro. Anche l’argento ebbe una grande diffusione come moneta di scambio, vi sono tracce di monete coniate in argento a partire dal 600 a.c.
Il fascino del platino invece è più ricercato, essendo il più raro dei tre materiali e di conseguenza anche il meno diffuso.
Analizzando uno per volta questi metalli preziosi, bisogna dire che l’oro, per le sue caratteristiche intrinseche, è quello che ha sempre avuto il successo maggiore. Siccome l’oro è spesso legato ad altri metalli, per valutarne la purezza, si deve stabilire la quantità di oro presente nella lega.
Per fare questa operazione si utilizza un sistema in ventiquattresimi chiamato carato, quindi 24 carati sono il massimo grado di purezza dell’oro e corrispondono a una percentuale di oro nella lega metallica del 99,9%, che viene definito oro puro.
Per quanto riguarda i prodotti da gioielleria, la maggior parte di essi è fabbricata in oro a 18 carati, quindi si tratta di oggetti composti da una lega di 18 parti di oro, che corrispondono al 75% e 6 parti di altri metalli meno preziosi. Spesso, per esempio, quando si sente parlare di diversi tipi di oro, significa che la lega metallica che li compone è differente, come l’oro rosso, che ha una percentuale alta di rame oppure l’oro bianco, che comprende nichel e argento. In commercio si trova anche oro meno prezioso, da 14 carati e da 12 carati.
E’ possibile forgiare l’oro in diverse forme, per esempio lingotti, monete o gioielli e da sempre, oltre che come oggetto di lusso, viene considerato anche come un bene rifugio, un investimento per garantirsi una sorta di assicurazione da tenere da parte nei casi di emergenza.
Esaminando l’argento, metallo dalla durezza leggermente superiore all’oro, si può notare come sia stato utilizzato nell’arco dei secoli, oltre che per il valore monetario, anche per altre applicazioni.
Per esempio, grazie alle sue ottime proprietà conduttive è stato usato in campo elettrico in alternativa al rame, oppure nello sviluppo fotografico e in particolare per la fabbricazione di oggettistica da tavola di pregio, come zuppiere, zuccheriere, posate di grandissimo pregio e da collezione.
Per valutare il grado di purezza dell’argento il titolo è 999/1000, che rappresenta il grado massimo di valutazione e corrisponde a una percentuale di argento nella lega del 99,9%. Questi gradi di purezza sono riscontrabili nei lingotti o in determinate monete da collezione.
Mentre nella punzonatura dei gioielli troviamo scritti codici come 800 oppure 835, che corrispondono ai millesimo di argento che compongono l’oggetto.
Invece per quanto riguarda l’oggettistica da tavola, si parla di argento Sterling 925, molto pregiato e che garantisce una percentale di 925 millesimi di argento nella lega.
A volte l’argento viene preferito rispetto all’oro da parte di molti collezionisti e investitori, in quanto si tratta di un metallo con quotazioni più stabili, sicuramente dal valore inferiore, ma più sicuro rispetto alle oscillazioni dei mercati.
Se l’oro è il re dei metalli preziosi, il platino è sicuramente il più raro. Il metallo bianco deve il suo nome alla lingua spagnola, deriva infatti da plata. Quando infatti veniva estratto dai coloni spagnoli durante l’epoca della scoperta del nuovo mondo, veniva considerato come una lega di argento con meno purezza. E’ molto diffcile da trovare, per la maggior parte viene estratto in South Africa e sud America e comunque in quantità molto inferiori rispetto agli altri metalli preziosi. Allo stesso tempo, per le sue caratteristiche fisiche e chimiche, è difficile e complesso da lavorare.
Il platino infatti, ha un grado di durezza più elevato rispetto all’oro e all’argento, mentre la sua temperatura di fusione è molto alta.
Per questo motivo è utilizzato per realizzare gioielli unici e di particolare valore economico. I monili in platino sono molto ricercati proprio perchè non molto comuni e generalmente si tratta di opere di pregevole fattura artigianale. Il maggior grado di purezza è rappresentato dal platino 950.

Come scegliere le fedine più adatte

anello di fidanzamentoLe fedine di fidanzamento rappresentano da sempre il primo scambio di una reciproca promessa d’amore.
Realizzare anelli è una tradizione antichissima: dai reperti archeologici è stato possibile stabilire che popoli come Cretesi, Micenei, Egiziani, Assiri e Babilonesi amavano molto sfoggiare questi monili preziosi e addirittura portarli con sé nell’aldilà, anche dopo la morte.
Ben diverso se si tratta di risalire alle origini degli “anelli di fidanzamento”, perché in questo caso, le notizie sono più incerte e frammentarie.

Alcuni storici affermano che già i Barbari erano soliti suggellare le unioni d’amore attraverso il dono di un anello rudimentale, realizzato con materiali come il ferro o il bronzo, (gli stessi con cui si forgiavano le armi) considerati pregiati.
Altri studiosi, invece, affermano che siano stati i Romani i primi ad introdurre lo scambio della “fedina” e dell’anello sponsale, come simbolo di fedeltà e di stabilità sentimentale, realizzati in oro, ma sopratutto in leghe d’argento.
Quel che è certo è che fu l’Arciduca Massimiliano d’Austria, nel 1400 ebbe l’idea originale di regalare alla sua futura sposa, un bellissimo anello di fidanzamento, tempestato di diamanti.
Dal rinascimento in poi, il giovane uomo per poter chiedere “la mano” della fanciulla innamorata, doveva recarsi dal padre di lei e, per ottenere più facilmente il suo consenso, era solito presentarsi con un anello, “condicio sine qua non” …della bontà delle sue intenzioni!
Certamente, in seguito i tempi hanno subito cambiamenti radicali e profondi che si sono riflessi anche negli usi e nei costumi della vita quotidiana: la praticità ha soppiantato per sempre molte abitudini, frutto più della forma che della sostanza.
Più recentemente, l’avvento di internet ha rivoluzionato la gestione dei rapporti abbattendo tutte quelle barriere che un tempo impedivano la facilità dei contatti, anche se, alcune tradizioni, come quella di scambiarsi la fedina di fidanzamento, non solo è rimasta immutata nel tempo, ma continua a piacere anche ai giovanissimi.

L’anello, quindi, che già per la sua forma sferica rappresenta “l’amore universale ed eterno” che va ben al di là del tempo o delle mode del momento, impone una scelta ben ponderata.
Innanzitutto, per evitare che si possano generare comprensibili aspettative, bisogna decidere di regalare la fedina soltanto “se e quando”, si è realmente convinti dei propri sentimenti.
Quando non ci sono più dubbi, si può iniziare a guardarsi intorno stabilendo, prima di tutto, il budget da destinare a questo tipo di acquisto così importante.
Su questo punto, è ovvio che, sarebbe bene partire avendo le idee ben chiare, anche se spesso si finisce con andare oltre le previsioni di spesa, perché non c’è cosa più bella che cogliere negli occhi della persona amata, la gioia di un regalo tanto atteso quanto apprezzato.
Questo spiega perché sono tanti quelli che non badano a spese o che scelgono di spendere una cifra sostanziosa, magari facendo, ben volentieri, qualche piccola rinuncia personale.
Ma come e cosa fare per scegliere una fedina nel modo migliore?

Per non perdere tempo inutile, per prima cosa si consiglia di procedere per esclusione, nel senso che conviene fare un “elenco preciso” di tutto ciò che non è possibile acquistare: anelli griffati, modelli troppo costosi ed elaborati, sono solo alcuni esempi che, senza farne un dramma, è preferibile scartare immediatamente e sui quali è meglio non cadere in tentazione!
Un altro elemento molto utile, ai fini di una valutazione il più possibile attenta ed oculata, è il “modello” da prendere in considerazione che, al di là del gusto personale, dovrebbe rispecchiare, invece, lo stile e la personalità del destinatario in modo da essere certi che sia gradito: ricordiamo, infatti che il dono, più che riempire di orgoglio chi lo fà, dovrebbe essere pensato per chi lo riceve e talvolta si sa, i gusti non solo non sono sempre uguali e condivisi!
Se ad esempio, la persona cara ama linee semplici ed essenziali è inutile comprare un anello prezioso anche molto bello, ma dal design particolare o poco convenzionale.
Oggi il settore consente una scelta molto ampia a riguardo, che spazia dalle forme bombate a quelle schiacciate, dai modelli più classici senza fronzoli, alle creazioni sinuose molto originali, dalle fasce leggere e sottili a quelle più piene e tondeggianti, dagli anelli unici a quelli bipolari o a triplo filo, incrociati e multicolore.
Molto richieste infatti, sono le fedine realizzate dagli abili maestri orafi, in cui vengono sapientemente mescolati “materiali diversi” che creano effetti cromatici inusuali, molto gradevoli, adatte a chi ama un genere meno formale, fuori dagli schemi.
Ecco perché le proposte più glamour, spesso presentano un’ alternanza studiata e molto raffinata di materiali pregiati, come l’oro bianco e il platino, magari accompagnati da gemme preziose come il diamante, il rubino, lo smeraldo o lo zaffiro.

Per le giovanissime, invece, la moda suggerisce fedine meno costose ma non meno raffinate.
Realizzate in argento o in oro rosa, si prediligono forme morbide, non elaborate.
Meglio optare per un design fresco, e per uno stile pulito e delicato, decisamente indicato per una donna che crede nei valori ed apprezza la trasparenza e la semplicità.
Oltre al modello e ai materiali, un’altra caratteristica che può essere di grande aiuto nella selezione è la “scelta di un pensiero”, di una frase da far incidere all’interno dell’anello.
Si tratta di un piccolo gesto, capace di sorprendere e che può fare la differenza.
Spesso molto gioiellieri non addebitano nessun costo per questo servizio che, comunque, non deve essere sottovalutato.
A meno che non si abbia già qualcosa di pronto, è possibile farsi consigliare dallo stesso orafo o attingere dal testo di una poesia o di una canzone a cui si è particolarmente legati.
I meno fantasiosi spesso ricorrono a “frasi fatte” sul web, ma la cosa migliore sarebbe quella di lasciare parlare il cuore perché l’idea stessa di questo dono, è da lì che dovrebbe partire..

Investire In Oro, Solo Lingotti O Anche Gioielli?

diamanti e lingottiNegli ultimi anni, chi ha scelto di investire in oro fisico, lo ha fatto con la consapevolezza di non maturare, nel breve periodo, guadagni eccezionali, ma certamente non è rimasto deluso.
Venendo ai giorni nostri, è possibile notare come, tutti i fattori che influenzano il trend del metallo prezioso, dall’inflazione all’instabilità politica di alcune aree del mondo, dal calo del dollaro all’aumento del petrolio, sono tutt’ora presenti e, anzi, in continuo fermento.
Ne consegue che, attualmente sui mercati si registra un sostanziale incremento di investimenti poco rischiosi, ma potenzialmente ad alto rendimento, come lingotti e gioielli.

Nel caso dei primi, è importante fare alcune valutazioni, per capire se la loro acquisizione può essere conveniente e quindi fattibile.
Molti non sanno che solo dopo l’entrata in vigore della legge 7/2000, in Italia anche ai privati è stato consentito l’acquisto di lingotti, senza obbligo di tassazione.
A differenza delle monete, (specialmente quelle di piccolo taglio), si tratta di un bene non soggetto a contraffazione, e il suo valore resta immutato nel tempo.
Anche in caso di inflazione o di crollo dei mercati, infatti, il loro potere d’acquisto non ne risente e, quindi, sotto questo aspetto, i lingotti sono una delle forme d’investimento più solide e sicure.
Un’altra peculiarità che li distingue invece, dai gioielli, è la possibilità di accumulo graduale nel tempo: un lingotto si può acquistare intero, ma anche solo in parte, secondo le disponibilità dell’acquirente.
E non è tutto. 
Si possono prenotare pezzi di diverso taglio: dai più piccoli da 5 o 10 grammi, ai medi da 100, 250 o 500 grammi, fino ad arrivare ai preziosissimi “Good Delivery” da 12,5 kg, che contengono il 99,9% di oro fino.
Per ottenere migliori condizioni di vendita, si consiglia di consultare alcuni siti web specializzati, che dispongono di servizi molto professionali (certificazione di autenticità, deposito in caveau assicurati), e che applicano royalty più basse rispetto alle banche.

Per quanto riguarda l’investimento in gioielli, cambiano completamente le dinamiche e gli aspetti fondamentali da monitorare, ma l’ideale sarebbe proprio “diversificare”, in maniera equa il proprio portafoglio, acquistando sia lingotti che monili di qualità.
Stabilito quindi, che chi compra lingotti non deve per forza rinunciare ad investire in gioielli e viceversa, è sempre utile pianificare un budget e cercare di acquistare oggetti preziosi di un certo pregio, magari con diamanti o pietre preziose.
Rispetto ai lingotti, i gioielli hanno maggiore e più semplice reperibilità e, naturalmente, offrono la possibilità di essere indossati in qualsiasi occasione, aspetto, questo, da non sottovalutare perché anche l’appagamento sensoriale, in un certo tipo di clienti, può fare la differenza.
Ma cosa rende un gioiello più o meno “prezioso” e, sopratutto, come distinguere una gemma vera da una senza valore?

Per tutte le pietre, comunemente utilizzate nel settore orafo, è possibile chiedere un certificato che ne attesti qualità e provenienza, tanto più se si tratta di gemme particolarmente costose.
L’ideale sarebbe, non fare un acquisto di questo genere da soli, ma farsi accompagnare se non da un esperto, almeno da un buon conoscitore della materia che ha già una certa dimestichezza in questo campo, in modo che possa fare una valutazione attenta e fornire una stima abbastanza precisa.
Per un buon investimento, che si riveli redditizio nel tempo, è preferibile orientarsi su diamanti di qualità, riconoscibili dal taglio, dalla purezza, dal colore e dalla caratura, secondo una precisa scala di valori, classificati e riportati nel “listino Rapaport“.

Anche per le altre gemme preziose come rubini, zaffiri, opali e smeraldi, è importante che siano accompagnate da un certificato di autenticità, ma il loro valore è fortemente condizionato anche dalla reperibilità e dalla richiesta dei mercati.
Per esempio, alcune pietre piuttosto diffuse come l’ametista o il peridoto, oggi costano molto meno di qualche decennio fa, quando erano considerate gemme rare.
Anche un particolare “effetto cromatico o ottico” può contribuire ad aggiungere pregio e, quindi valore, alla pietra.
E’ il caso, questo, dell’asterismo presente nel rubino, o del gatteggiamento, fenomeno tipico dell’occhio di tigre o della tormalina.
Come testimoniano non solo gli stilisti di alta gioielleria, ma anche le case d’asta più prestigiose del mondo, abituate a fare il tutto esaurito durante la vendita di collezioni private, quello dei “gioielli da investimento” è un settore in costante crescita.
Sarà per la raffinata eleganza, sarà per il fascino intramontabile di questi oggetti di rara bellezza, chi non vorrebbe possedere un gioiello di Bulgari, di Cartier o di Van Cleef?
Se poi si tratta di un pezzo unico, o con diamanti colorati, allora sì che l’investimento può dare grandi soddisfazioni, perché il suo valore è sicuramente destinato ad aumentare nel tempo,

Perchè Ci Si Rivolge Ai Banco Metalli?

banco metalliFino a qualche anno fa i banco metalli erano abbastanza sconosciuti ai più e, troppo spesso, venivano confusi con i compro oro. Oggi invece, sono una realtà consolidata, soprattutto da quando molti hanno scoperto che quell’orecchino d’oro spaiato piuttosto che il braccialetto della comunione che non è più della taglia giusta o la collana che proprio non ci piace più rappresentano una fonte di guadagno sicuro che non può essere trascurata.

Si tratta di una società privata che si occupa di comprare e vendere all’ingrosso i metalli preziosi che vengono poi, sottoposti a fusione con specifici processi e rivenduti al dettaglio. Per operare deve ricevere speciale autorizzazione della Banca d’Italia. Le sue attività sono regolate dalla Legge numero 7 del 17 Gennaio del 2000 in base alla quale puó trattare oro ed argento ma anche pietre preziose ed oggetti quali gioielli, orologi o argenteria, non ultimo anche l’oro utilizzato nelle protesi dentali.

Non tutte le attività di compravendita di preziosi riescono ad ottenere l’autorizzazione della Banca d’Italia. Infatti, per avere il permesso di esercizio è necessario soddisfare i requisiti di onorabilità nella forma giuridica e nel capitale sociale così come richiesto dalla legge.

Oltre ad occuparsi di compravendita di oro usato, questi speciali esercizi si occupano anche, di realizzare oro ed argento da investimento, i  metalli preziosi sotto forma di lingotti o monete con una purezza non inferiore ai 999.99/1000 per i lingotti e 900/1000 per le monete. Vengono acquistati anche dai privati, come forma d’investimento economico nel tempo ed il loro valore varia in base alla quotazione del metallo prezioso di cui sono fatti.

Gli altri requisiti che, per legge, si devono possedere per esercitare attività di compravendita di preziosi nei confronti di privati o di altre attività commerciali sono:
– una forma giuridica specifica che comporti il versamento dell’intero capitale sociale che sia pari a minimo centoventimila euro;
– l’oggetto sociale che corrisponda alla compravendita di preziosi.

Verificati questi ulteriore requisiti, la Banca d’Italia rilascia l’autorizzazione e ne dà comunicazione all’Ufficio Italiano Cambi in base al testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, articoli numero 108, 109 e 16 comma due, contenuta nel decreto legislativo numero 385 del Settembre 1993. Questo decreto legislativo stabilisce che il core business della loro attività sia la compravendita all’ingrosso del materiale prezioso raccolto e, solitamente, i prezzi applicati per l’acquisto dei beni alientati sono molto vantaggiosi per chi decidere di vendere.

Inoltre, il banco dei metalli – a differenza di un più comune compro oro – ha l’esclusiva sulla realizzazione dell’oro da investimento, un prodotto che sta raccogliendo sempre più consensi.

Per quanto riguarda, invece, la tipologia di merce che può acquistare, va detto che questo tipo di attività possono comprare qualsiasi tipo di oro, da quello puro (lingotti da investimento o monete frutto di vincite ai giochi televisivi) a quello utilizzato per la realizzazione di monili ma anche quello impiegato in attività diverse come possono essere quelle dentali piuttosto che quello impiegato nella realizzazione di altri oggetti di qualsiasi tipo. A differenza di un compro oro, però, che può poi anche decidere di rivendere l’oggetto acquistato, il Banco Metalli è il solo che può procedere alla fusione del materiale raccolto e, ancora, a differenza di un banco dei pegni nel quale è possibile dopo un certo lasso di tempo andare a riscattare il bene impegnato, in quello dei metalli il bene si vende definitivamente, il pagamento è in contanti e l’intera operazione non dura più di qualche minuto. Ovviamente ciò non vuol dire che non ci siano garanzie di serietà. Infatti, anche in virtù dell’articolata legge che li regola, è necessario che siano chiare e trasparenti le regole di pesatura, bene evidenti le quotazioni dei metalli preziosi, puntuali e precise le ricevute per la merce venduta.

In uno dei circa 350 punti vendita autorizzati sarà possibile, oltre a vendere i propri preziosi, anche usufruire di una serie di altri servizi fra i quali la valutazione dei beni, l’analisi della purezza dei materiali con una serie di tecniche specifiche, l’affinazione. E, oltre all’oro e all’argento, vengono trattati anche metalli preziosi come il platino ed il palladio, che solitamente non lo sono nei compro oro e nelle gioiellerie.

Lavorare Con L’oro Usato

Se siete in cerca di un’opportunità di lavoro o volete avviare un’attività economica di sicuro successo, potete pensare di aprire un compro oro in franchising.compro oro

L’attività di compravendita di metalli e preziosi usati, a scopo di ricondizionamento e successiva rivendita o a scopo fusione, è senza alcun dubbio il business del momento.

Il motivo? Aprire un compro oro o un banco metalli affiliato è facile, veloce, economico e soprattutto permette di sfruttare l’onda del mercato più attivo degli ultimi anni, ovvero quello dei metalli preziosi che non conosce crisi e che anzi, proprio nei periodi di incertezza economica rifiorisce e offre incredibili opportunità di guadagno.

Le ragioni del successo sono principalmente due: la materia prima del business non verrà mai meno perché chiunque possiede oro da vendere (catenine, anelli, regalati o acquistati, che non sono più utilizzati o si sono rotti) e l’investimento iniziale è davvero esiguo, a fronte di guadagni futuri notevoli e del supporto pressoché totale fornito da strutture di comprovata solidità.

Negli ultimi tempi sono infatti molti i banco metalli di successo che allargano la propria sfera di operatività affiliando altri esercenti. Basta pensare a Il Lingotto, a Diacom o ad Aurea Cash per citarne solo alcuni.

In genere viene utilizzata la formula del franchising grazie alla quale, a fronte del pagamento di una royalty non elevata (attorno al 4% in media), essi forniscono la struttura e l’affiancamento necessari.

L’aspirante affiliato deve trovare innanzitutto il locale nel quale desidera svolgere l’attività. Non rileva se in affitto o di proprietà, ma è necessario che risponda ad alcuni requisiti, anche estetici, imposti dalla casa madre e dalla normativa vigente.

Dovrà quindi essere di dimensioni comprese tra i 16mq e i 50mq, essere dotato di una vetrine rinforzate, meglio ancora se sono presenti le grate alle finestre.

Serviranno anche dei moderni sistemi d’allarme non solo a causa del tipo di merce trattata, ma anche per una questione di immagine: i clienti devono sentirsi sicuri non appena varcata la soglia.

Dal punto di vista burocratico sono richieste ovviamente l’agibilità e la destinazione ad uso commerciale.

L’arredo sarà preferibilmente minimal, ma anche sotto questo profilo ogni franchisor in genere detta linee precise da seguire, ad esempio richiede che gli accostamenti cromatici richiamino i colori del brand.

Una volta trovato il luogo è necessario sottoporlo all’approvazione della casa madre, con le modalità indicate, anche inviando fotografie e piantina. In genere tra i criteri utilizzati rileva particolarmente la posizione: sebbene la maggior parte dei colossi del settore abbia ormai punti vendita ovunque, si privilegiano zone ad alta densità di popolazione e vie molto frequentate.

Tutte le spese della fase iniziale sono a carico dell’affiliato, ma si tratta di cifre comunque limitate, che verranno recuperate in breve tempo. A volte lo stesso franchisor fornisce un servizio completo e si occupa di allestire il luogo di lavoro dietro pagamento di un compenso agevolato pagabile poi in comode rate.

Superata questa fase iniziale è tutto in discesa.

All’affiliato è assicurata l’esclusiva nella zona di competenza ed è guidato nell’attività a partire dalle pratiche burocratiche, fino alla formazione professionale. Sono organizzati corsi di formazione al termine dei quali il nuovo compro oro sarà in grado di valutare la merce, fornire assistenza ai clienti e gestire in autonomia il negozio.

La casa madre garantisce un contratto in genere di durata quinquennale rinnovabile e durante tutto il periodo del rapporto di affiliazione garantisce il riacquisto dell’oro reperito dai privati, che verrà ritirato di volta in volta da un corriere a spese del franchisor e pagato immediatamente.

Infine, grazie alle dimensioni, in genere nazionali, di queste società, è possibile usufruire delle campagne pubblicitarie, delle iniziative del marchio, nonché del supporto sul web. La maggior parte di coloro che si rivolgono ad un compro oro per cedere il proprio usato, si affida oggi ai compro oro online, almeno nella fase iniziale della trattativa ed essere punto di vendita fisico collegato ad un sito già noto e avviato è decisamente un vantaggio da non sottovalutare.