Oro. Non c’è persona al mondo che non conosca il significato di questa parola, che identifica il metallo prezioso per antonomasia, le cui vicende hanno accompagnato la storia dell’uomo fin dalle sue origini.
Nonostante questa notorietà, però, la conoscenza che la maggior parte degli uomini ha dell’oro è alquanto superficiale, limitandosi alle nozioni più comunemente diffuse, come la sua purezza estetica, il suo poter essere impiegato in molti ambiti e, naturalmente, il suo altissimo valore.
Tutte nozioni corrette, certo, ma che non dicono molto di tutto quel mondo di informazioni e di nozioni importanti che oggi sappiamo essere legate all’oro, e che diventano davvero determinanti nel momento in cui si decidesse di rivolgersi a un compro oro per avere una valutazione del proprio oro usato e, magari, per decidere di vederlo.
Non tutti, per esempio, sanno che l’oro che comunemente possiamo trovare in casa, sotto forma di monete, gioielli, orologi o quant’altro, non è oro puro, ma è sempre formato da una percentuale, più o meno variabile, di oro, unito ad altri metalli. L’oro, infatti, ha delle proprietà naturali che lo rendono molto malleabile, duttile, ma anche piuttosto instabile per essere usato da solo nella realizzazione di gioielli e altri oggetti.
L’oro puro, dunque, è quello che si può trovare in forma di pepita, pagliuzze o lingotti, mentre tutti gli altri manufatti hanno una percentuale di altri metalli legati ad esso. In genere questi altri metalli sono l’argento e il rame: quest’ultimo tende a dare all’oro cui è unito una colorazione più scura e nel contempo ne aumenta notevolmente la durezza, ecco perché il suo utilizzo è particolarmente indicato per la creazione di monete. L’argento, invece, non modifica più di tanto la durezza, ma conferisce all’oro colorazioni più chiare e brillanti. Da qui il suo utilizzo in gioielleria.
Proprio questa unione dell’oro con altri metalli è quella che determina i famosi “carati”, dei quali sempre si sente parlare in relazione alla massima quotazione oro.
In Italia, l’oro di riferimento largamente più usato, soprattutto nel settore della gioielleria, è quello a 18 carati, calcolati su una scala di valori che ha nei 24 carati il temine di riferimento associato, per convenzione, all’oro puro.
I carati, però, non sono l’unica unità di misura di riferimento per l’oro, che è spesso considerato facendo riferimento ai millesimi. Il concetto è il medesimo: stabilito in mille millesimi il valore del metallo in purezza, a seconda della percentuale di oro presente nell’oggetto che si intende valutare si avrà una variazione dei millesimi. I 18 carati citati in precedenza, se trasformati in millesimi danno un valore di 750/1000. Ciò significa che, sulle mille parti di quell’oggetto, 750 di esse sono di oro puro, mentre le restanti 250 sono formate da altri metalli.
I gioielli, come detto, sono generalmente a 18 carati (o 750 millesimi), mentre per le monete più preziose esistono diversi preziosi esemplari, come il Marengo o la Sterlina Reale Inglese, che arrivano a percentuali di oro fino a 22 carati, avvicinando quindi il valore della moneta a quello dell’oro puro, la cui quotazione è quella di riferimento per la Borsa Valori.
Da queste premesse ne consegue che, qualora si volesse capire quanto realmente possa valere un oggetto in oro che abbiamo in casa, magari trovato in fondo a un cassetto, dimenticato da anni, non si può fare riferimento, appunto, ai valori dell’oro puro dati dalla borsa, ma bisogna rapportare quel valore ai carati dell’oggetto, ovvero alla percentuale di oro in esso presente.
Il calcolo è più complicato a dirsi che a farsi, perché on line esistono molti sistemi che permettono di avere in pochi click la massima valutazione di un oggetto in oro. Si tratta, in genere, delle pagine internet dei maggiori negozi di compro oro, cui chiunque può rivolgersi per avere una valutazione dell’oro usato presente negli oggetti in suo possesso e, se lo decide, vendere in totale sicurezza e semplicità gioielli e quant’altro.
Il sistema on-line garantisce la massima valutazione possibile, calcolata in tempo reale in base ai parametri inseriti (i carati dell’oggetto e il suo peso). Molti sistemi permettono anche di “congelare” il prezzo visualizzato on-line, avendo la garanzia che quella quotazione gli sarà riconosciuta una volta recatosi fisicamente dal compro oro per vendere l’oggetto, mettendo al riparo da eventuali fluttuazioni del valore che si fossero verificate nel frattempo.