Investire In Oro, Solo Lingotti O Anche Gioielli?

diamanti e lingottiNegli ultimi anni, chi ha scelto di investire in oro fisico, lo ha fatto con la consapevolezza di non maturare, nel breve periodo, guadagni eccezionali, ma certamente non è rimasto deluso.
Venendo ai giorni nostri, è possibile notare come, tutti i fattori che influenzano il trend del metallo prezioso, dall’inflazione all’instabilità politica di alcune aree del mondo, dal calo del dollaro all’aumento del petrolio, sono tutt’ora presenti e, anzi, in continuo fermento.
Ne consegue che, attualmente sui mercati si registra un sostanziale incremento di investimenti poco rischiosi, ma potenzialmente ad alto rendimento, come lingotti e gioielli.

Nel caso dei primi, è importante fare alcune valutazioni, per capire se la loro acquisizione può essere conveniente e quindi fattibile.
Molti non sanno che solo dopo l’entrata in vigore della legge 7/2000, in Italia anche ai privati è stato consentito l’acquisto di lingotti, senza obbligo di tassazione.
A differenza delle monete, (specialmente quelle di piccolo taglio), si tratta di un bene non soggetto a contraffazione, e il suo valore resta immutato nel tempo.
Anche in caso di inflazione o di crollo dei mercati, infatti, il loro potere d’acquisto non ne risente e, quindi, sotto questo aspetto, i lingotti sono una delle forme d’investimento più solide e sicure.
Un’altra peculiarità che li distingue invece, dai gioielli, è la possibilità di accumulo graduale nel tempo: un lingotto si può acquistare intero, ma anche solo in parte, secondo le disponibilità dell’acquirente.
E non è tutto. 
Si possono prenotare pezzi di diverso taglio: dai più piccoli da 5 o 10 grammi, ai medi da 100, 250 o 500 grammi, fino ad arrivare ai preziosissimi “Good Delivery” da 12,5 kg, che contengono il 99,9% di oro fino.
Per ottenere migliori condizioni di vendita, si consiglia di consultare alcuni siti web specializzati, che dispongono di servizi molto professionali (certificazione di autenticità, deposito in caveau assicurati), e che applicano royalty più basse rispetto alle banche.

Per quanto riguarda l’investimento in gioielli, cambiano completamente le dinamiche e gli aspetti fondamentali da monitorare, ma l’ideale sarebbe proprio “diversificare”, in maniera equa il proprio portafoglio, acquistando sia lingotti che monili di qualità.
Stabilito quindi, che chi compra lingotti non deve per forza rinunciare ad investire in gioielli e viceversa, è sempre utile pianificare un budget e cercare di acquistare oggetti preziosi di un certo pregio, magari con diamanti o pietre preziose.
Rispetto ai lingotti, i gioielli hanno maggiore e più semplice reperibilità e, naturalmente, offrono la possibilità di essere indossati in qualsiasi occasione, aspetto, questo, da non sottovalutare perché anche l’appagamento sensoriale, in un certo tipo di clienti, può fare la differenza.
Ma cosa rende un gioiello più o meno “prezioso” e, sopratutto, come distinguere una gemma vera da una senza valore?

Per tutte le pietre, comunemente utilizzate nel settore orafo, è possibile chiedere un certificato che ne attesti qualità e provenienza, tanto più se si tratta di gemme particolarmente costose.
L’ideale sarebbe, non fare un acquisto di questo genere da soli, ma farsi accompagnare se non da un esperto, almeno da un buon conoscitore della materia che ha già una certa dimestichezza in questo campo, in modo che possa fare una valutazione attenta e fornire una stima abbastanza precisa.
Per un buon investimento, che si riveli redditizio nel tempo, è preferibile orientarsi su diamanti di qualità, riconoscibili dal taglio, dalla purezza, dal colore e dalla caratura, secondo una precisa scala di valori, classificati e riportati nel “listino Rapaport“.

Anche per le altre gemme preziose come rubini, zaffiri, opali e smeraldi, è importante che siano accompagnate da un certificato di autenticità, ma il loro valore è fortemente condizionato anche dalla reperibilità e dalla richiesta dei mercati.
Per esempio, alcune pietre piuttosto diffuse come l’ametista o il peridoto, oggi costano molto meno di qualche decennio fa, quando erano considerate gemme rare.
Anche un particolare “effetto cromatico o ottico” può contribuire ad aggiungere pregio e, quindi valore, alla pietra.
E’ il caso, questo, dell’asterismo presente nel rubino, o del gatteggiamento, fenomeno tipico dell’occhio di tigre o della tormalina.
Come testimoniano non solo gli stilisti di alta gioielleria, ma anche le case d’asta più prestigiose del mondo, abituate a fare il tutto esaurito durante la vendita di collezioni private, quello dei “gioielli da investimento” è un settore in costante crescita.
Sarà per la raffinata eleganza, sarà per il fascino intramontabile di questi oggetti di rara bellezza, chi non vorrebbe possedere un gioiello di Bulgari, di Cartier o di Van Cleef?
Se poi si tratta di un pezzo unico, o con diamanti colorati, allora sì che l’investimento può dare grandi soddisfazioni, perché il suo valore è sicuramente destinato ad aumentare nel tempo,